Il Corso, di durata triennale, ha come obiettivo la formazione di ricercatori di levatura internazionale, capaci di progettare e condurre attività di ricerca nei settori delle scienze agrarie, alimentari e ambientali, attraverso l'acquisizione di conoscenze e nello sviluppo di abilità in un’area di ricerca multidisciplinare riguardante l’agricoltura moderna e più in generale l’interazione antropica con l’ambiente.

L’attività, organizzata in corsi avanzati (prevalentemente durante il primo anno di corso) e ricerca sull’argomento scelto per la tesi di dottorato, mira a favorire la formazione scientifica nel settore dell’agricoltura di pregio e intelligente, puntando su alimenti di qualità e mirando alla mitigazione dell’impatto ambientale e ad un uso sostenibile delle risorse ambientale.

La collaborazione dell’Università di Trento con la Fondazione Edmund Mach, grazie alle competenze complementari e la forte aderenza al mondo produttivo ed al territorio, rappresenta un ambiente sperimentale ideale per studiare, testare ipotesi scientifiche, elaborare e validare approcci, modelli produttivi e concetti innovativi.

Pur essendoci altre iniziative volte a formare ricercatori nel settore agroalimentare, questo dottorato si contraddistingue per l’approccio multidisciplinare alla ricerca. Il corso infatti si propone di formare ricercatori che siano in grado di affrontare i temi della ricerca partendo da una visione globale della problematica da affrontare. 

L’ampia e variegata offerta didattica di corsi e seminari proposta nel manifesto mira a fornire allo studente le conoscenze necessarie per affrontare tematiche trasversali, ma soprattutto ad approfondire le competenze specifiche necessarie per affrontare il progetto di ricerca del dottorato.

Durante il corso, attraverso un’attenta supervisione delle attività verrà monitorato lo stato di avanzamento della ricerca e la pubblicazione dei relativi risultati in forma di pubblicazioni scientifiche, comunicazioni orali o sotto forma di poster a conferenze, convegni, workshop.

I dottorandi saranno stimolati a svolgere una parte della loro ricerca in ateneo/centro di ricerca pubblico o privato all’estero. Si prevede anche l’organizzazione di attività formative (summer/winter school) grazie a numerosi esistenti accordi della Fondazione Edmund Mach di collaborazione con centri di ricerca ed atenei stranieri.

Le aree tematiche di ricerca del corso di dottorato

  • La gestione del territorio naturale e agricolo, la preservazione del patrimonio socio-culturale rurale e l’aumento della resilienza dei sistemi naturali e produttivi a perturbazioni naturali e antropiche; studi socio-economici a supporto di politiche agroalimentari e agroambientali ed analisi dell’evoluzione dei consumi alimentari e del loro impatto sulle pratiche produttive agricole e sulle filiere produttive.
  • L’innovazione scientifica e tecnologica a supporto dello sviluppo sostenibile dei processi produttivi e della protezione delle piante, degli animali, dell’uomo e dell’ambiente, con particolare attenzione al miglioramento qualitativo delle produzioni agroforestali, mediante tecniche agronomiche e di miglioramento genetico con metodi avanzati (marker-assisted breeding, genome-editing, ecc.). In particolare il focus sarà centrato sullo sviluppo di metodi biotecnologici avanzati applicati all’agricoltura, alla trasformazione dei prodotti e alla protezione dell’ambiente; sull’utilizzo di analisi bioinformatiche di dati ‘omici’ ed integrazione delle tecnologie ‘omiche’ e su tecniche di agricoltura di precisione, con applicazioni in ambito agro-ambientale di meccatronica, sensoristica e telerilevamento.
  • L’ottimizzazione dei processi di conservazione e di trasformazione degli alimenti, tracciabilità delle produzioni agroalimentari e forestali, caratterizzazione analitica e valorizzazione nutrizionale, analisi sensoriale dei prodotti alimentari e basi sociali, cognitive e neurali delle scelte dei consumatori.
  • La climatologia applicata, l’agrometeorologia e lo studio delle interazioni tra biosfera e clima, con particolare attenzione all’impatto dei cambiamenti globali sugli ecosistemi naturali e agricoli e sulla salute; l’eco-idraulica e la idro-ecologia.
  • La modellazione dei processi idrologici e biologici nei suoli naturali e coltivati e delle interazioni tra organismi, suolo ed atmosfera.
  • Lo sviluppo di tecniche avanzate per l’identificazione e la valutazione dell’impatto dei contaminanti nei sistemi naturali e agricoli.
  • La distribuzione e la conservazione della biodiversità (genetica, di specie e degli ecosistemi) mediante un approccio integrato allo studio della biodiversità degli ecosistemi con tecnologie innovative (telerilevamento, tecniche molecolari, ecc.) e metodi evoluzionistici, tecnologici e modelli matematici e statistici.

Sbocchi occupazionali 

Il corso di dottorato intende formare figure professionali che possano trovare adeguati sbocchi a livello nazionale ed internazionale, nell’ambito della ricerca di base nel mondo accademico e/o in centri di ricerca pubblici o privati, in agenzie nazionali e internazionali e nel settore della ricerca e sviluppo delle realtà industriali e della produzione primaria, e nella libera professione. Il corso intende anche favorire l’acquisizione di competenze utili a favorire l’autoimprenditorialità per la creazione di start-up innovative, aiutando il dottorando a passare dall’idea all’azione. 

Gli sbocchi professionali sono previsti a livello nazionale ed internazionale, in particolare nei seguenti settori.

  • Settore agronomico-ambientale/industriale: responsabile di produzione e responsabile di R&D nelle aziende.
  • Agenzie nazionali ed internazionali: sviluppatore di modelli di sostenibilità ambientale ed economica, responsabile di sistemi di monitoraggio ambientale, gestione ed analisi di dati ambientali; valutatore dell’impatto socio-economico di pratiche produttive, interventi sull’ambiente.
  • Ricerca: ricercatore abile non solo a formulare le domande scientifiche di rilievo, ma anche di tradurle in applicazioni pratiche attraverso un approccio multidisciplinare e intersettoriale al problem solving che comprenda esposizione a diversi livelli scientifici.   
  • Comunicazione e divulgazione scientifica: comunicatore, giornalista scientifico capace di leggere la scienza e divulgarla al grande pubblico, al modo produttivo, al mondo politico. 
  • Libera professione - innovation manager: una figura capace di elaborare, sviluppare ed implementare innovazione.
  • Libera professione - startupper: un imprenditore per lo sviluppo di nuove idee di business a partire da ricerca innovativa.
  • Consulenza: esperto di problem solving, innovatore di processo, con capacità di individuare i problemi e risolverli
  • Policy makers: consulente tecnico scientifico per la costruzione di politiche e normative e per la risoluzione di conflitti nell’uso multiplo (industriale, agricolo, turistico, funzioni ecosistemiche) delle risorse. 
  • Docente: nell'istruzione secondaria con metodi di didattica innovativi e interattivi.